Per non dimenticare Gaetano Marchitelli
Il 2 ottobre 2007, nella chiesa della Madonna di Pompei a Carbonara, si è celebrata la messa in memoria di Gaetano Marchitelli, il quindicenne studente del "Panetti" ucciso quattro anni fa per errore nel corso di una sparatoria mentre era al lavoro in una pizzeria del quartiere. I proiettili, sparati da uomini del clan Di Cosola, avrebbero dovuto colpire alcuni degli esponenti del clan rivale degli Strisciuglio…
A ricordare Gaetano a quattro anni dalla sua tragica scomparsa, al fianco del padre Vito e della madre Francesca, c’era Michele Emiliano. Uno che la criminalità barese la conosce bene per averla combattuta da magistrato. E che ha voluto che il Comune di Bari si costituisca parte civile in tutti i processi di mafia, in quanto parte lesa.
Dal pulpito il sindaco ricorda Gaetano e le altre vittime innocenti della guerra di mala e poi non riesce a fare a meno di chiedersi le ragioni delle scelte scellerate della criminalità.
“Hanno ammazzato Gaetano”, tuona, ”e ancora giocano. Comprano droga e stanno in galera come fosse un adempimento professionale”. Alla fine, incalza e pone una domanda drammatica “Perché delle persone che apparentemente sono sensate”, si chiede, “insistono su questa strada? È possibile che pensino che quella sia una strada diritta?”.
E poi ancora :”L’appello che rivolgo ai capi di questi due clan, Strisciuglio e Di Cosola, è di scrivere su un pezzo di carta perché continuano ad essere come sono, perché, nonostante la galera, i morti, soprattutto quelli innocenti, pensano che quella sia una strada giusta”.