domenica 27 gennaio 2008

Marconi, scuola dei bulli?

Ragazzi siamo passati come "la scuola dei bulli"! Rendiamoci conto di cosa pensano di noi gli studenti Italiani.

Io come "Marconiano" non ammetto questo tipo di episodi e spero non se ne ripetano altri… perché ne va dell'immagine della nostra scuola.

Lesioni gravi e violenza privata. Sono queste le accuse che la Procura dei minorenni muove a Daniele e Antonio, 15 e 17 anni, i due ragazzi della nostra scuola superiore che hanno fatto a botte con un compagno nei corridoi della scuola rompendogli una gamba.
«Una ragazzata: si sa che i giovani di oggi sono turbolenti» minimizza il preside della nostra scuola, Michele Roberti, che ha sospeso per tre giorni i due studenti.

L´aggressione - hanno ricostruito - è avvenuta lunedì alle 13 e venti, appena suonata la campanella della fine dell´ora. I ragazzi di prima erano usciti dall´aula e nei corridoi hanno cominciato a scalciare.
Racconta Adriano, 14 anni, dal letto del reparto di ortopedia del Policlinico: la sua tibia è rotta e scomposta, sarà operato.
Ne vorrà almeno per sessanta giorni.«Daniele e Antonio hanno cominciato a colpire lo zaino che portavo sulle spalle con dei calci. Ho avuto paura e allora ho cominciato ad accelerare il passo».
Dicono invece Daniele e Antonio: «Era lui che ci prendeva in giro, ha anche tentato di buttarsi addosso. Lui ha provato ha darci qualche calcio, noi abbiamo reagito».
«Non è vero - continua Adriano - sono loro che mi hanno colpito, prima nei testicoli e poi alle gambe.
Io ho provato a difendermi, sono scappato, poi mi sono voltato e mi hanno colpito di nuovo all´altezza della tibia. Io mi sono accasciato a terra e loro sono scappati».

«Non ci eravamo nemmeno accorti di quello che era successo, lo abbiamo saputo soltanto nel pomeriggio» rispondono loro. Come? «Ero a casa - racconta uno dei due indagati - e sono venuti a bussare quelli della Polizia. "Dì a tua madre che entro mezzora devi essere in commissariato", sembrava come nei film».
«A me invece - dice l´altro, occhiali spessi e felpa larga - mi hanno accompagnato con la macchina in borghese».
Poi l´interrogatorio. «Tre ore, uscivano ed entravano dalla stanza. C´era il poliziotto buono e quello cattivo. Uno che mi faceva le domande con il tono dolce e l´altro che urlava in faccia: "Non mi dire cavolate, sei un bugiardo, dimmi tutta la verità!". E io così ho fatto».

E qual è la verità? «Che quello ci sfotteva, insultava i nostri genitori, e noi abbiamo semplicemente reagito.
Si è fatto male perché lui mi stava dando un calcio e io ho cercato di pararmi. Forse ho teso troppo la gamba, ma l´ho fatto perché non mi volevo far male».
Il compagno di classe (Antonio) si è rotto una gamba, però.
«Mi dispiace, certo che mi dispiace. Però anche lui se l´è andata a cercare».

«Ora voglio proprio vedere che è mio figlio il carnefice» dice il papà di Adriano, finanziere qui a Bari. «Qui c´è un ragazzo con una gamba rotta in ospedale, così senza aver fatto niente, che dovrà rimanere sessanta giorni lontano dalla scuola, e stiamo ancora a discutere. Mi sembra davvero incredibile».

La dinamica raccontata da Adriano agli investigatori è infatti completamente diversa da quella data dai due aggressori. E, secondo la Polizia, la ricostruzione di Adriano è quella vera.

La lite fuori dalla classe è stata soltanto l´ultimo episodio di una lunga giornata per Adriano. Daniele e Antonio lo avrebbero preso di mira in classe per tutte e cinque le ore.

«l´immagine della nostra scuola dipinta come un´isola di bulli». Gli studenti del Marconi in una nota hanno preso le distanze «Dai singoli individui che mostrano disprezzo per le persone e per le regole della convivenza civile».

tratto da laRepubblica.it