Marconi, scuola dei bulli?
Ragazzi siamo passati come "la scuola dei bulli"! Rendiamoci conto di cosa pensano di noi gli studenti Italiani.
Io come "Marconiano" non ammetto questo tipo di episodi e spero non se ne ripetano altri… perché ne va dell'immagine della nostra scuola.
Lesioni gravi e violenza privata. Sono queste le accuse che la Procura dei minorenni muove a Daniele e Antonio, 15 e 17 anni, i due ragazzi della nostra scuola superiore che hanno fatto a botte con un compagno nei corridoi della scuola rompendogli una gamba.
«Una ragazzata: si sa che i giovani di oggi sono turbolenti» minimizza il preside della nostra scuola, Michele Roberti, che ha sospeso per tre giorni i due studenti.
L´aggressione - hanno ricostruito - è avvenuta lunedì alle 13 e venti, appena suonata la campanella della fine dell´ora. I ragazzi di prima erano usciti dall´aula e nei corridoi hanno cominciato a scalciare.
Racconta Adriano, 14 anni, dal letto del reparto di ortopedia del Policlinico: la sua tibia è rotta e scomposta, sarà operato.
Ne vorrà almeno per sessanta giorni.«Daniele e Antonio hanno cominciato a colpire lo zaino che portavo sulle spalle con dei calci. Ho avuto paura e allora ho cominciato ad accelerare il passo».
Dicono invece Daniele e Antonio: «Era lui che ci prendeva in giro, ha anche tentato di buttarsi addosso. Lui ha provato ha darci qualche calcio, noi abbiamo reagito».
«Non è vero - continua Adriano - sono loro che mi hanno colpito, prima nei testicoli e poi alle gambe.
Io ho provato a difendermi, sono scappato, poi mi sono voltato e mi hanno colpito di nuovo all´altezza della tibia. Io mi sono accasciato a terra e loro sono scappati».
«Non ci eravamo nemmeno accorti di quello che era successo, lo abbiamo saputo soltanto nel pomeriggio» rispondono loro. Come? «Ero a casa - racconta uno dei due indagati - e sono venuti a bussare quelli della Polizia. "Dì a tua madre che entro mezzora devi essere in commissariato", sembrava come nei film».
«A me invece - dice l´altro, occhiali spessi e felpa larga - mi hanno accompagnato con la macchina in borghese».
Poi l´interrogatorio. «Tre ore, uscivano ed entravano dalla stanza. C´era il poliziotto buono e quello cattivo. Uno che mi faceva le domande con il tono dolce e l´altro che urlava in faccia: "Non mi dire cavolate, sei un bugiardo, dimmi tutta la verità!". E io così ho fatto».
E qual è la verità? «Che quello ci sfotteva, insultava i nostri genitori, e noi abbiamo semplicemente reagito.
Si è fatto male perché lui mi stava dando un calcio e io ho cercato di pararmi. Forse ho teso troppo la gamba, ma l´ho fatto perché non mi volevo far male».
Il compagno di classe (Antonio) si è rotto una gamba, però.
«Mi dispiace, certo che mi dispiace. Però anche lui se l´è andata a cercare».
«Ora voglio proprio vedere che è mio figlio il carnefice» dice il papà di Adriano, finanziere qui a Bari. «Qui c´è un ragazzo con una gamba rotta in ospedale, così senza aver fatto niente, che dovrà rimanere sessanta giorni lontano dalla scuola, e stiamo ancora a discutere. Mi sembra davvero incredibile».
La dinamica raccontata da Adriano agli investigatori è infatti completamente diversa da quella data dai due aggressori. E, secondo la Polizia, la ricostruzione di Adriano è quella vera.
La lite fuori dalla classe è stata soltanto l´ultimo episodio di una lunga giornata per Adriano. Daniele e Antonio lo avrebbero preso di mira in classe per tutte e cinque le ore.
«l´immagine della nostra scuola dipinta come un´isola di bulli». Gli studenti del Marconi in una nota hanno preso le distanze «Dai singoli individui che mostrano disprezzo per le persone e per le regole della convivenza civile».
tratto da laRepubblica.it
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