giovedì 17 maggio 2012

La nave della legalità

Il prossimo 23 maggio verrà celebrato il XX anniversario delle stragi di Capaci e Via d’Amelio, rievocazione che rinnova il ricordo di due uomini simbolo della lotta alle mafie e della cultura della legalità.
Il nostro Istituto, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, aderirà attivamente all’iniziativa dall’alto valore educativo, didattico e di testimonianza.

Una nostra delegazione, infatti, composta da quattro studenti ed un docente, in occasione del concorsoCapaci vent’anni dopo. Etica, ruolo e valore della memoria”, parteciperà al viaggio delle “Navi della Legalità” salpando da Napoli e giungendo a Palermo.

È un evento di estrema rilevanza che ha lo scopo di invitarci a riflettere sull’importanza di quei tragici avvenimenti, sul valore e sul ruolo della memoria e dell'esempio di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino, degli uomini e delle donne delle scorte e di tutte le vittime della criminalità organizzata.

La scuola si pone come cerniera della memoria, luogo dove il ricordo si trasmette tra le generazioni, dagli adulti di oggi ai giovani, adulti di domani, terreno di coltura degli anticorpi che ci proteggano dalla mentalità e dalla pratica mafiosa.

domenica 27 gennaio 2008

Marconi, scuola dei bulli?

Ragazzi siamo passati come "la scuola dei bulli"! Rendiamoci conto di cosa pensano di noi gli studenti Italiani.

Io come "Marconiano" non ammetto questo tipo di episodi e spero non se ne ripetano altri… perché ne va dell'immagine della nostra scuola.

Lesioni gravi e violenza privata. Sono queste le accuse che la Procura dei minorenni muove a Daniele e Antonio, 15 e 17 anni, i due ragazzi della nostra scuola superiore che hanno fatto a botte con un compagno nei corridoi della scuola rompendogli una gamba.
«Una ragazzata: si sa che i giovani di oggi sono turbolenti» minimizza il preside della nostra scuola, Michele Roberti, che ha sospeso per tre giorni i due studenti.

L´aggressione - hanno ricostruito - è avvenuta lunedì alle 13 e venti, appena suonata la campanella della fine dell´ora. I ragazzi di prima erano usciti dall´aula e nei corridoi hanno cominciato a scalciare.
Racconta Adriano, 14 anni, dal letto del reparto di ortopedia del Policlinico: la sua tibia è rotta e scomposta, sarà operato.
Ne vorrà almeno per sessanta giorni.«Daniele e Antonio hanno cominciato a colpire lo zaino che portavo sulle spalle con dei calci. Ho avuto paura e allora ho cominciato ad accelerare il passo».
Dicono invece Daniele e Antonio: «Era lui che ci prendeva in giro, ha anche tentato di buttarsi addosso. Lui ha provato ha darci qualche calcio, noi abbiamo reagito».
«Non è vero - continua Adriano - sono loro che mi hanno colpito, prima nei testicoli e poi alle gambe.
Io ho provato a difendermi, sono scappato, poi mi sono voltato e mi hanno colpito di nuovo all´altezza della tibia. Io mi sono accasciato a terra e loro sono scappati».

«Non ci eravamo nemmeno accorti di quello che era successo, lo abbiamo saputo soltanto nel pomeriggio» rispondono loro. Come? «Ero a casa - racconta uno dei due indagati - e sono venuti a bussare quelli della Polizia. "Dì a tua madre che entro mezzora devi essere in commissariato", sembrava come nei film».
«A me invece - dice l´altro, occhiali spessi e felpa larga - mi hanno accompagnato con la macchina in borghese».
Poi l´interrogatorio. «Tre ore, uscivano ed entravano dalla stanza. C´era il poliziotto buono e quello cattivo. Uno che mi faceva le domande con il tono dolce e l´altro che urlava in faccia: "Non mi dire cavolate, sei un bugiardo, dimmi tutta la verità!". E io così ho fatto».

E qual è la verità? «Che quello ci sfotteva, insultava i nostri genitori, e noi abbiamo semplicemente reagito.
Si è fatto male perché lui mi stava dando un calcio e io ho cercato di pararmi. Forse ho teso troppo la gamba, ma l´ho fatto perché non mi volevo far male».
Il compagno di classe (Antonio) si è rotto una gamba, però.
«Mi dispiace, certo che mi dispiace. Però anche lui se l´è andata a cercare».

«Ora voglio proprio vedere che è mio figlio il carnefice» dice il papà di Adriano, finanziere qui a Bari. «Qui c´è un ragazzo con una gamba rotta in ospedale, così senza aver fatto niente, che dovrà rimanere sessanta giorni lontano dalla scuola, e stiamo ancora a discutere. Mi sembra davvero incredibile».

La dinamica raccontata da Adriano agli investigatori è infatti completamente diversa da quella data dai due aggressori. E, secondo la Polizia, la ricostruzione di Adriano è quella vera.

La lite fuori dalla classe è stata soltanto l´ultimo episodio di una lunga giornata per Adriano. Daniele e Antonio lo avrebbero preso di mira in classe per tutte e cinque le ore.

«l´immagine della nostra scuola dipinta come un´isola di bulli». Gli studenti del Marconi in una nota hanno preso le distanze «Dai singoli individui che mostrano disprezzo per le persone e per le regole della convivenza civile».

tratto da laRepubblica.it

lunedì 8 ottobre 2007

Per non dimenticare Gaetano Marchitelli

Il 2 ottobre 2007, nella chiesa della Madonna di Pompei a Carbonara, si è celebrata la messa in memoria di Gaetano Marchitelli, il quindicenne studente del "Panetti" ucciso quattro anni fa per errore nel corso di una sparatoria mentre era al lavoro in una pizzeria del quartiere. I proiettili, sparati da uomini del clan Di Cosola, avrebbero dovuto colpire alcuni degli esponenti del clan rivale degli Strisciuglio…

A ricordare Gaetano a quattro anni dalla sua tragica scomparsa, al fianco del padre Vito e della madre Francesca, c’era Michele Emiliano. Uno che la criminalità barese la conosce bene per averla combattuta da magistrato. E che ha voluto che il Comune di Bari si costituisca parte civile in tutti i processi di mafia, in quanto parte lesa.

Dal pulpito il sindaco ricorda Gaetano e le altre vittime innocenti della guerra di mala e poi non riesce a fare a meno di chiedersi le ragioni delle scelte scellerate della criminalità.

“Hanno ammazzato Gaetano”, tuona, ”e ancora giocano. Comprano droga e stanno in galera come fosse un adempimento professionale”. Alla fine, incalza e pone una domanda drammatica “Perché delle persone che apparentemente sono sensate”, si chiede, “insistono su questa strada? È possibile che pensino che quella sia una strada diritta?”.

E poi ancora :”L’appello che rivolgo ai capi di questi due clan, Strisciuglio e Di Cosola, è di scrivere su un pezzo di carta perché continuano ad essere come sono, perché, nonostante la galera, i morti, soprattutto quelli innocenti, pensano che quella sia una strada giusta”.

mercoledì 5 settembre 2007

Incendi dolosi sul Gargano

Un incendio doloso ha distrutto sul Gargano circa 40 ettari di uliveto e macchia mediterranea. Il rogo si e' sviluppato in localita' Masseria Trigno e Piana di Rocco, nel territorio di Cagnano Varano. Sul posto hanno operato unita' del Corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco. Per spegnere l'incendio e' stato necessario anche l'intervento di un Canadair, che ha compiuto un paio di lanci di acqua.

tratto da ANSA.it

la cosa che ci chiediamo è perchè appiccare il fuoco?
a quale pro rovinare una zona così bella d'Italia?
noi nn troviamo una risposta, aiutateci a capire...

Daniele.D
Amoruso.D

giovedì 3 maggio 2007

Spot alcolici da evitare
Se si chiedesse a un gruppo di ragazzi di elencare quali sostanze conoscono e quali ritengono potenzialmente dannose, pochi si ricorderebbero di nominare l’alcol. Segno di una diffusa cultura, frutto spesso delle abitudini familiari, che presenta l’alcol in modo ambiguo. Il risultato è che, mentre da una parte si nota una stabilizzazione del consumo medio pro-capite per la popolazione adulta, dall’altra si assiste a un preoccupante incremento dell’uso o dell’abuso di bevande alcoliche fra i giovani. In più l’Italia ha il primato negativo dell’Unione Europea, visto che le prime bevute si fanno già a 11 o 12 anni.

Pubblicità nocive
Una cosa non è in discussione, esordiscono i ricercatori statunitensi: i giovani negli Stati Uniti sono sottoposti a molta pubblicità sugli alcolici. Uno studio del Center on Alcohol Marketing and Youth, condotto sui giornali nel 2003 ha riscontrato che i giovani tra i 12 e i 20 anni sono stati esposti a pubblicità di birra in una misura del 48% superiore rispetto agli adulti in “età legale” per bere, percentuali analoghe per altri superalcolici, con un dato eclatante, 92%, per i cosiddetti alcopops, ossia aperitivi in bottiglia o cocktail. Esaminando le riviste statunitensi emerge poi che le pubblicità di alcolici appaiono più frequentemente nelle riviste a target adolescenziale.

Fonte
Snyder LB et al. Effects of Alcohol Advertising Exposure on Drinking Among Youth. Arch Pediatr. Adolesc. Med. 2006; 160: 18-24.


Non solo negli Stati Uniti si vedono ragazzi o ragazze che bevono anche da noi in Italia sono molti i ragazzi che sono influenzati dall'alcol… secondo me la maggior parte di loro beve per sentirsi uguale agli altri e non essere escluso dal gruppo.

Al giorno d'oggi ubriacarsi è una cosa normale, non farlo è anormale…
Essendo una ragazza posso affermare che un ragazzo che beve non è di mio gradimento e penso sia così per tutte.

Forse possiamo anche dire che se uno fa uso di alcol vorrà dire che ci saranno dei problemi in famiglia, o nella comunità.

Fumo e Sentimenti

Per esperienza personale, capita di stare con amici ke fumano o bevono... io vi racconto la prima parte.
È da un po' di tempo ke esco con amici ke fumano, sia ragazze ke ragazzi.
Mi da fastidio tutto ciò, ma siccome la responsabilità è la loro, li rispetto e mi allontano per nn inalare fumo passivo, molto + dannoso dell'attivo.
Mi è capitato ke una ragazza addirittura mi kiedesse di andarle a comprare le sigarette xkè era nervosa, mi sono sentito in imbarazzo nn sapevo ke dire, io bravo ragazzo ke va a comprare le sigarette... ma no!
Ma la ragazza è riuscita a sedurmi e a convincermi.
Dopo aver preso il "pacco" mi sono sentito male dentro, pensavo "sto procurando la morte ad una splendida ragazza, ma ke cosa sto facendo???!!" e nella via del ritorno mi sono cadute lacrime amare, ke solcando il viso hanno tagliato i miei + profondi sentimenti.
Mi sa ke ero innamorato di questa ragazza... lo ero.
Procurare un biglietto di sola andata verso i "campi elisi" nn è una cosa bella, ma tt sommato ke te frega nn fumi mika tu!!
Ogni volta ke accende una sigaretta mi sento stringere in petto xkè penso ke questa ragazza si sta togliendo un minuto della sua vita, uno splendido minuto, ke se usato con cura, potrebbe essere stato il + bel minuto della sua vita!

giovedì 26 aprile 2007

Billy il bullo bello

Fanno i bulli, ce l'hanno con me... Manuale di autodifesa positiva per gli alunni

Spesso non tutti i membri di un gruppo la pensano allo stesso modo, possono comportarsi male per essere accettati dal gruppo, per sembrare come loro anche se in realtà non lo sono. Prova a parlare con la persona che ti sembra più disponibile quando è da sola, potrai ottenere buoni risultati e qualcuno di loro potrebbe smettere di fare il bullo con te, oppure tu e la persona con cui ti confidi potreste diventare amici.
“Avevo deciso di telefonare a Stefano anche se avevo una gran paura, era l’unico che conoscevo di quel gruppo di antipatici. Gli ho parlato e poi ho parlato anche con qualcun altro di loro, credevo che mi odiassero. Gli ho detto che mi facevano stare male e con mia grande sorpresa loro si sono scusati per tutte le cose che mi avevano detto. Da allora le cose sono andate molto meglio”.